I rivali generosi, Venezia, Nicolini, 1697

 SCENA IV
 
 ELPIDIA
 
 ELPIDIA
605Ingrata libertà, quanto mi costi.
 Per te Olindo, per te soffre gli strazi
 più acerbi e quelle piaghe,
 che doveano esser mie, loda e ringrazia.
 Ma può crederlo estinto
610quest’anima ancor viva? Ah che purtroppo
 trofeo d’amore e di vendetta io ’l veggio
 nel proprio sangue immerso. O fier oggetto
 figurarsi quegli occhi
 chiusi a la luce! Udir que’ fiochi accenti
615fra gli aneliti estremi
 finir col nome mio! Vedere Olindo,
 Olindo il mio conforto,
 ahi spettacolo! ahi duol! trafitto e morto!
 
    Luci avare, a chi serbate
620le vostre lacrime,
 se le niegate
 a la giustizia
 del mio dolor?
 
   Seguite a piangere;
625ma ’l vostro pianto
 non sia di sfogo
 ma di fomento
 al fier tormento
 di questo cuor.