Venceslao, Pesaro, Gavelli, 1724 (Il fratricida innocente)

 SCENA XIV
 
 ERNANDO
 
 ERNANDO
 Di così strani casi
930il fin qual fia? Sarà pietoso o giusto
 il real genitore?
 Temo ancor la pietà di quel gran core.
 Ma tu che pensi, Ernando? Vendicarti?
 Vendicare il tuo amico ed Erenice?
935No no, più generoso
 ti voglio, Ernando. A preservar si attenda
 l’erede alla corona, il figlio al padre.
 All’ombra di Alessandro
 diam lagrime, non sangue. Andiam gli sdegni
940a placar di Erenice.
 In sì nobili sensi
 l’alma s’impieghi e all’amor suo non pensi.
 
    Speranze più liete,
 lontane da me.
 
945   In alma costante
 offender potete
 la gloria di amante,
 di amico la fé.
 
 Fine dell’atto terzo