Venceslao, Pesaro, Gavelli, 1724 (Il fratricida innocente)

 SCENA XI
 
 VENCESLAO, CASIMIRO, ERNANDO e poi GISMONDO
 
 VENCESLAO
 Reo convinto, la spada
840deponi, o Casimiro.
 CASIMIRO
 La spada?
 VENCESLAO
                      Sì, la spada.
 CASIMIRO
 Eccola, o re. Già il core (Depone la spada sul tavolino)
 dispongo a sofferir mali più atroci.
 ERNANDO
 (Qual raggio a noi volgeste, astri feroci?)
 VENCESLAO
845Gismondo, olà.
 GISMONDO
                               Sire, i tuoi cenni attendo.
 VENCESLAO
 Custodirai nella vicina torre
 prigione il prence.
 GISMONDO
                                     Eseguirò fedele.
 VENCESLAO
 Tu colà attendi il tuo destino.
 CASIMIRO
                                                       Offeso
 or che deggio lasciarti,
850già sento in me la tua fierezza.
 VENCESLAO
                                                          Parti.
 CASIMIRO
 
    Da te parto e parto afflitto,
 o mio giudice, o mio re;
 volea dir mio genitor.
 
    Ma poi tacqui il dolce nome
855che più aggrava il mio delitto
 e più accresce il tuo dolor.