Venceslao, Pesaro, Gavelli, 1724 (Il fratricida innocente)

 SCENA III
 
 VENCESLAO e CASIMIRO
 
 VENCESLAO
 Casimiro, cotesta
75tua superba fierezza
 vuol privar te di un padre e me di un figlio.
 CASIMIRO
 Del tuo poter, della mia vita, o sire,
 usa a tuo grado, il soffrirò con questa
 che tu chiami fierezza ed è virtude.
80Ma che un basso vapore,
 che un mio servo, un Ernando
 mi sia rival, ch’ei mi contenda e usurpi
 il possesso di un bene?
 Nol soffrirò. Sento che m’empie un core
85forte a ceder la vita e non l’amore.
 VENCESLAO
 Vedrem ciò che far possa
 mio malgrado il tuo amor. Ma sappi intanto
 che un reo vassallo arma di un re lo sdegno
 e che prima che a te fui padre al regno.
 
90   Un’alma regnante
 lo strale volante
 non sente d’amor.
 
    Per reggere un regno,
 l’invidia, lo sdegno
95sien lungi dal cor.