Venceslao, Pesaro, Gavelli, 1724 (Il fratricida innocente)

 Eccellenza,
    di quegl’illustri personaggi, che dona la providenza alla terra per fare la gloria del secolo in cui vivono, tutte l’eroiche prerogative nel vostro gran cuore, eccellentissimo principe, come in compendio epilogate, ammirano questi stati, ai quali sì gloriosamente voi presiedete; quindi è che, animati noi dalla gentilissima vostra benignità, ci siam mossi ad esporre su le scene di questo Pubblico teatro il presente drama sotto gli auspici veneratissimi di vostra eccellenza. Scorgesi in esso dalle sregolate passioni di un figlio, posto fra le angustie e l’amore di padre e di re, la giustizia, nulla meno di quella viva amarezza, in che il vostro bell’animo angustiato si vede, qualora de’ vostri sudditi, che qual provido padre voi riguardate, siete costretto, più che la pena, di ricercarne l’ammenda; ma siccome i sagri riti dell’una, non avendo giammai permesso quel forte monarca che dai vincoli dell’altro fossero defraudati, seppe con arte la più generosa ed all’altro ed all’una compiutamente sodisfare, così voi, principe eccellentissimo, con la più dolce simetria e la clemenza e la giustizia accoppiando, fate ambedue cotanto luminosamente ed egualmente risplendere che ciascheduno, al riflesso di così eccelse doti acceso, tutto il piacere, anzi tutta l’ambizione nell’ubbidirvi ha riposta. Dalla rappresentanza pertanto di una parte delle vostre magnanime virtudi, ancorché da voi tutto giorno esercitate, insorgendo in noi la speranza di essere assoluti dall’assunto ardimento, umilissimamente la somma bontà dell’eccellenza vostra supplichiamo di volere, a questo dramatico componimento, avvalorarne il credito con l’onore del gloriosissimo vostro padrocinio, mentre con profondissimo rispetto ci protestiamo di vostra eccellenza umilissimi, divotissimi ed obligatissimi servidori.
 
    Gl’impresari
    Pesaro, 28 decembre 1723