I rivali generosi, Venezia, Nicolini, 1697

 ARGOMENTO
 
    Gemea l’Italia sotto il tirannico impero del re de’ Goti Vitige. A liberarla da un sì barbaro giogo fu spedito dall’imperator Giustiniano il gran Belisario che, in brieve tempo, correndo di vittoria in vittoria, la rimise nello stato primiero di libertà e constrinse il tiranno Vitige a ricovrarsi per ultimo rifugio in Ravenna co’ miserabili avvanzi del suo esercito, già in più battaglie sconfitto. Fu lungo e periglioso l’assedio; ma cedé alfine l’ostinazione de’ barbari alla virtù di Belisario. Espugnò egli Ravenna, prese Vitige e con sì illustre trionfo si videro estinte le speranze de’ Goti ed all’Italia rassicurati i timori. Vitige ritrovò il suo vincitore sì generoso che fu costreto a confessarsi felice nelle sue perdite e, nella corte dell’imperator Giustiniano onorato col titolo di consigliere e di senatore romano, conobbe aver ritrovato un miglior regno fra’ suoi nemici e più di grandezza fra i ceppi.
    Ora nel tempo che il suddetto Vitige reggea l’Italia con assoluto dominio, invaghissi egli di Elpidia, principessa di Puglia. Condottala seco in Roma le scuoperse il suo fuoco e ne tentò, lusinghiero e feroce, gli affetti; ma la costante principessa non allettarono i doni, non atterrirono le minacce e, vedendo che alfine l’amor del tiranno degenerava in furore ed il furore potea finire in violenze, secretamente fuggì da Roma e a Belisario ricorse che avea già fatti sentire i primi moti delle sue armi in Italia. Esso l’accolse magnanimo, l’assicurò di difesa e le offerse nel proprio campo un asilo. La bellezza d’Elpidia non andò guari che cagionò nell’esercito greco funesti effetti. I principali capitani se ne invaghirono e da questo amore nacquero discordie, gelosie, sedizioni. Belisario per acquietarne i tumulti, sentenziò con l’assenso d’Elpidia che quello ne sarebbe lo sposo, il cui valore più d’ogn’altro si segnalasse nella guerra che avea intrapresa co’ Goti. Su questi fondamenti, tratti dal Sigonio e dal Trissino nel suo poema dell’Italia liberata, s’intreccia il drama intitolato dall’azion principale I rivali generosi.