Venceslao, Torino, Gattinara, 1721

 SCENA XI
 
 ERENICE
 
 ERENICE
 Che sarà? O del mio sposo
 adorata memoria,
 non per viltà ma perdonai per gloria.
 
1200   Può languir l’ira nel petto,
 può cessar ogn’altro affetto
 ma l’amor non languirà.
 
    Del perduto mio diletto
 nella dolce rimembranza,
1205per trofeo di sua costanza,
 l’alma lieta goderà.