Venceslao, Torino, Gattinara, 1721

 SCENA VII
 
 LUCINDA
 
 LUCINDA
 Lusinghiamoci ancora
610né disperiam, teneri affetti. L’alma
 del tuo piacer riempi,
 speranza adulatrice,
 e vieni il dolor mio
 di letargo a cuoprir, se non d’obblio.
 
615   Più fedele e più amoroso
 il mio sposo abbraccerò.
 
    Ei dirà: «Mia cara vita,
 ti ho tradita e ti amerò».