Venceslao, Torino, Gattinara, 1721

 SCENA IX
 
 CASIMIRO solo
 
 CASIMIRO
 Amar puossi, o cor mio,
 beltà più ingiusta e più superba? Vuole
 de l’ingrata Erenice
280servirti amor per gastigar. Ei gode
 che tua pena ora sia l’altrui rigore.
 Tu così mi rispondi;
 ma non giova il tuo dir, povero core.