Venceslao, Roma, Bernabò, 1716 (Il Vincislao)

 SCENA XVI
 
 Gran reggia.
 
 CASIMIRO con spada alla mano, LUCINDA, popoli e soldati
 
 LUCINDA
 
    Viva e regni Casimiro.
1635Viva, viva.
 
 CASIMIRO
 Duci, soldati, popoli, Lucinda,
 qual zelo v’arma, qual furor vi move?
 Dunque in onta del padre
 vivrò più reo? Dovrò la vita al vostro
1640tumultuoso amore?
 Doppo un german con minor colpa ucciso,
 ucciderò con più mia colpa un padre?
 Non è questa la vita
 ch’io chieder posso. Ah! Prima
1645rendetemi i miei ceppi,
 traetemi al supplizio o questo ferro
 trafiggerammi; e tu datti alfin pace,
 mio solo amor, mio sol dolor, in questa
 sorte mia disperata,
1650raro esempio di fé, sposa adorata.
 LUCINDA
 Empio, ingrato, crudele,
 tu mi amasti? Tu m’ami? Ahi fiera sorte,
 e voi lasciar la sposa tua fedele
 per incontrar con gloria tua la morte?