Venceslao, Roma, Bernabò, 1716 (Il Vincislao)
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Copia
SCENA II
ERENICE sola
ERENICE
620
S’è ver che m’ami Ernando,
mia beltade, io compiango i tuoi trionfi.
Fuor del mio sposo, ogn’altra
tua vittoria detesto, ogn’altro onore;
né ti chiedo trofei doppo il suo core.
625
Sì candida e sì bella
non è la tortorella,
quanto di questo cor
la fedeltà.
Né mai fiamma rubella
630
il chiaro suo candor
macchiar potrà.