Venceslao, Napoli, Muzio, 1714 (Vincislao)

 SCENA ULTIMA
 
 VINCISLAO, ERENICE, ERNANDO, GERILDA, GILDO e detti
 
 VINCISLAO
 Ed è vero e lo veggio!
 CASIMIRO
 Padre e signor, ritorno
 volontario a’ tuoi ceppi,
 depongo ancor la spada e piego il capo.
2020Solo a questo perdona
 popol fedel. Zelo indiscreto ’l mosse;
 di me disponi; in me le leggi adempi,
 in me punisci il fallo.
 Fratricida infelice io morir posso,
2025non mai figlio ribel, non reo vassallo.
 VINCISLAO
 Popoli, da quel giorno, in cui vi piacque (Va sul trono)
 pormi in fronte il diadema, in man lo scettro,
 resi giustizia e fui
 ministro delle leggi e non sovrano.
2030Ora non fia ch’io chiuda
 con ingiusta pietade e regno e vita.
 Si deve un fratricida
 punir nel figlio. Il condannai. La legge
 re mi trovò, non padre,
2035voi nol voleste; ed ora
 padre, non re, mi troverà natura.
 Figlio, ti accosta.
 CASIMIRO
                                 Al soglio
 piego umil le ginocchia. (Casimiro ascende il grado del trono e s’inginocchia innanzi al padre)
 LUCINDA
 (Non anche, o cor, t’intendo).
 GERILDA
2040(Che mai sarà?)
 GILDO
                                 (Ancor non lo comprendo).
 VINCISLAO
 Qual re avesti, o Polonia, il raro, il grande
 atto, per cui lo perdi, ora t’insegni.
 Volermi ingiusto è un non voler ch’io regni. (Vincislao si cava la corona e la vuol porre al figlio)
 CASIMIRO
 Che fai, signor?
 VENCESLAO
                                Conviene
2045far cader la tua testa o coronarla.
 CASIMIRO
 Mora il figlio e tu regna.
 VINCISLAO
                                               Il re tu sei.
 Col voler d’Erenice,
 colla virtù d’Ernando,
 il popolo t’acclama. Io reo ti danno
2050e assolver non ti posso. (Corona il figlio)
 Or che tu sei sovrano,
 assolverti potrai colla tua mano.
 LUCINDA
 (Gioie, non m’opprimete).
 CASIMIRO
 La corona io ricevo
2055in deposito, o padre, e non in dono.
 Tu sarai re, io servo
 le leggi tue publicherò dal trono.
 ERNANDO
 Io pure in te, nuovo monarca, adoro
 l’alto voler del tuo gran padre.
 CASIMIRO
                                                         Ernando,
2060non eredito re gl’odi privati.
 Ti abbraccio, amico. E tu, Erenice, in lui
 da me prendi uno sposo,
 se nel fratello un te ne tolsi.
 ERNANDO
                                                    Oh sorte!
 ERENICE
 Signor, erra insepolta
2065ancor l’ombra amorosa. Almen mi lascia
 pianger l’estinto, anzi che ’l vivo abbracci.
 ERNANDO
 Mi basta or sol che rea
 nell’amarti non sia la mia speranza.
 ERENICE
 Tutto speri in amor merto e costanza.
 CASIMIRO
2070Ultimo a te mi volgo,
 diletta sposa; cari
 solo per te mi son la vita e ’l regno.
 LUCINDA
 Tanta è la gioia mia
 che parmi di sognar, mentre ti annodo.
 ERNANDO
2075Col tuo giubilo, o patria, esulto e godo.
 GILDO
 Noi che farem? Cospetto del demonio!
 GERILDA
 Ancor noi concludiamo il matrimonio.
 CORO
 
    Vivi e regna fortunato,
 nostro duce e nostro re.
 
2080   Te si unisca a far beato
 tempo e sorte, amor e fé.
 
 Fine