Venceslao, Napoli, Muzio, 1714 (Vincislao)

 SCENA II
 
 ERNANDO e detta
 
 ERNANDO
 Principessa, a te viene
1475un amico, un amante
 ad unir le sue pene al tuo dolore.
 ERENICE
 Di vendetta si parli e non d’amore.
 ERNANDO
 Vendetta, sì, vendetta
 anch’io voglio, anch’io giuro. (Si accosta all’urna e snuda la spada)
1480O tu, che sanguinosa
 qui d’intorno t’aggiri, ombra insepolta,
 tu ricevi i miei voti e tu gli ascolta.
 Lo sdegno e ’l fido brando
 Ernando a te consacra, alma diletta,
1485e sarà gloria mia la tua vendetta.
 ERENICE
 Quanto mi piace l’odio tuo!
 ERNANDO
                                                    Lo irrita
 amor nel tuo dolore.
 ERENICE
 E pur ritorni a raggionar d’amore?
 ERNANDO
 Amor che non offende
1490né la tua fé né l’amistà d’Ernando
 non può irritarti. I mali tuoi nol fanno
 più ardito e baldanzoso. Egli è ben forte
 ma disperato.
 ERENICE
                             E s’egli è tal, l’accetto.
 Disperato anch’è il mio.
 ERNANDO
                                              Tale il prometto.
 ERENICE
1495Ti ricevo compagno
 nel mio furore.
 ERNANDO
                               Andiamo. Io più d’un seno
 t’additerò dove infierire.
 ERENICE
                                                Andiamo;
 ma tua sola mercede
 fia ch’Erenice a l’amor tuo dia fede.
 
1500   Ama, sospira e piangi;
 ma non cercar pietà.
 
    L’amor che chiede affetto
 sol ama il suo diletto
 più che l’altrui beltà.