Venceslao, Napoli, Muzio, 1714 (Vincislao)

 SCENA II
 
 VINCISLAO, CASIMIRO e ALESSANDRO
 
 VINCISLAO
 Tu de l’amico Ernando
 siegui, Alessandro, le vestigia e digli
 che a tal grado alzerò la sua fortuna
 che non fia chi ’l sorpassi
65quaggiù, fuor che ’l suo re, fuor che gli dei.
 CASIMIRO
 E ch’ei tema, gli aggiungi,
 in qualunque destin gli sdegni miei.
 ALESSANDRO
 Tanto esporrò ma troppo ingiusto sei.
 
    Ama, sì, ma sempre chiara
70sia la fiamma del tuo cor.
 
    Non è preggio in nobil petto
 il nudrire un vile affetto,
 il serbare impuro ardor.