Venceslao, Foligno, Campana, 1713 (Il fratricida innocente)
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Copia
SCENA XVIII
CASIMIRO solo
CASIMIRO
Amor, tu mi vuoi morto
e d’esserti fedel serbo il costume;
se in più beltà t’adoro,
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con me ti sdegni a torto,
che se cangio l’altar, non cangio nume.
Di Lucinda mi spiace il rio cordoglio
ma per le pene altrui pianger non voglio.
Io tanto mi consolo
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che lagrimar vorrei
e lagrimar non so;
chi mira quel volto
che un cielo ha raccolto
amarne altri non può.
Fine dell’atto primo