Venceslao, Verona, Merli, 1708
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Copia
SCENA V
CASIMIRO
CASIMIRO
435
Amor, tu mi vuoi morto
e d’esserti fedel serbo il costume.
Se in più beltà ti adoro,
con me ti sdegni a torto,
che, se cangio l’altar, non cangio il nume.
440
Vo gustando più veri piaceri,
quella amando ed or questa beltà.
Così l’ape i suoi favi soavi
da più fiori succhiando sen va.