Venceslao, Palermo, Cichè, 1708

 SCENA VII
 
 VENCESLAO con seguito e LUCINDA
 
 VENCESLAO
 Impazienza e sdegno
650ben qui ti trasse frettoloso.
 LUCINDA
                                                   Sono
 anche i più brevi indugi,
 a chi cerca vendetta, ore di pena.
 VENCESLAO
 Stranier, cadente è ’l sole; e meglio fora
 sospender l’ire al dì venturo e l’armi.
 LUCINDA
655Tanto rimane, o sire,
 di giorno ancor che ne avrà fin la pugna.
 Giudice e re tu stesso
 l’ora assegnasti e ’l campo; ed or paventi?
 VENCESLAO
 Pugnisi pur. Non entran nel mio core
660deboli affetti e n’è viltà sbandita;
 e se ora temo, temo
 l’innoccenza del figlio e non la vita.