Il Tirsi, Venezia, Nicolini, 1696

 SCENA IV
 
 TIRSI
 
 TIRSI
 Ardo per Clori e per Corinna avvampo
 ma d’un ardor che non mi strugge il cuore.
 Questo e ’l diletto mio,
140volger i miei pensieri a mille oggetti,
 molti adescarne e non amarne alcuno.
 Ne le città più grandi
 questo è l’uso d’amar. Così quest’alma
 l’antica libertà gode e riserba;
145e con quest’arte meco
 non giova a la beltà l’andar superba.
 
    Chi sa ben fingere con la beltà
 ha un’arte scaltra per farsi amar.
 
    Se n’ama alcuna senza pietà,
150ne cerchi un’altra per non penar.