Venceslao, Bologna, Pisarri, 1708 (Il fratricida innocente)

 SCENA XIX
 
 ERNANDO solo
 
 ERNANDO
895Di così strani casi
 il fin qual fia? Sarà pietoso o giusto
 il real genitore?
 Temo ancor la pietà di quel gran core.
 Ma tu che pensi, Ernando? Vendicarti?
900Vendicare il tuo amico ed Erenice?
 No no, più generoso
 ti voglio, Ernando. A preservar si attenda
 l’erede a la corona, il figlio al padre.
 A l’ombra di Alessandro
905diam lagrime, non sangue. Andiam gli sdegni
 a placar di Erenice.
 In sì nobili sensi
 l’alma s’impieghi e a l’amor suo non pensi.
 
    Dite pace e mormorate,
910miei pensieri, or che chiedete
 e qual guerra ancor movete?
 
    Di che mai vi lusingate,
 folli brame disperate
 che quest’anima struggete?
 
 Ballo.
 
 Fine dell’atto secondo