Venceslao, Milano, Malatesta, 1705

 SCENA XI
 
 VENCESLAO e LUCINDA
 
 VENCESLAO
 Fugge la mia presenza
715il colpevole figlio.
 Col tacermi il tuo grado e la tua sorte
 mi offendesti, regina.
 LUCINDA
 A che scoprirla, o sire,
 quando dovrei sino a me stessa ignota
720nel più profondo orrore
 seppellir la mia pena e ’l mio rossore?
 VENCESLAO
 Il poter di monarca,
 l’autorità di padre
 sul cor del figlio a tuo favore impegno.
725Ne la ragion confida,
 ne l’amor nostro e rasserena il ciglio.
 Sarà tuo sposo o non sarà mio figlio.
 LUCINDA
 Men da la tua virtù, giusto regnante,
 non attendea Lucinda.
 VENCESLAO
 
730   Nel seren di quel sembiante
 riso e gioia brillerà.
 
    E saprà d’un incostante
 trionfar la tua beltà.