Venceslao, Milano, Malatesta, 1705

 SCENA XVII
 
 VENCESLAO, CASIMIRO, ALESSANDRO, ERENICE, ERNANDO
 
 VENCESLAO
 Al vicin giorno, Ernando,
 si rimetta l’onor de’ tuoi trionfi.
 ERNANDO
435Legge sia de’ miei voti il tuo volere.
 VENCESLAO
 E tu, figlio, ti accingi
 la tua innocenza a sostener. Ma sappi
 che mancano a chi è reo forti difese,
 che retaggio al fallir son le ruine.
440E sempre infausto è de’ superbi il fine. (Tutti seguono il re, Casimiro ferma Erenice)