Venceslao, Firenze, Vangelisti, 1704 (Vincislao)

 SCENA IX
 
 Galleria.
 
 ERNANDO ed ERENICE con ferro alla mano
 
 ERENICE
 Tutta cinta è dal popolo feroce
 la sarmatica reggia. Ognun la vita
 chiede di Casimiro.
1170Teco fra lor passai; né fu chi ’l guardo
 torvo a noi non volgesse. Ancor nel petto
 mi trema il cor.
 ERNANDO
                                Sì tosto
 si avvilisce il tuo sdegno?
 ERENICE
 No no, mora il crudele e pera il regno.
 ERNANDO
1175Pera anche il re ma ’l colpo
 esca dalla tua mano.
 ERENICE
 Io svenar Vincislao?
 ERNANDO
 Sì, quelle son le regie stanze.
 ERENICE
                                                       Ernando,
 cerco vendetta e non infamia.
 ERNANDO
                                                        Il ferro,
1180che dee passar nel sen del figlio, ha prima
 in quel del padre a ripassar. Che importa
 che tu ’l comandi o ’l vibri?
 ERENICE
 Come, val tanto adunque
 d’un reo la vita?
 ERNANDO
                                 Parmi
1185tutta incendio e tutt’armi
 veder la reggia. Ahi dove andranno, dove
 l’ire a cader? Su te cadran, su te,
 misera patria e miserabil re.
 ERENICE
 Ma che dee farsi?
 ERNANDO
                                   Al sol pensarvi io tremo,
1190sudo, m’agghiaccio. Io primo offeso, io primo
 rinunzio alla vendetta e getto il ferro.
 Generosa Erenice,
 nel tuo dolor la tua ragione ascolta.
 Perdona a Casimiro, anzi perdona
1195alla patria, al monarca, alla tua gloria.
 Con sì bella vendetta
 meglio noi placherem l’ombra diletta.
 ERENICE
 Io dar perdono? Ernando...
 ERNANDO
 S’apre l’uscio real. Vanne ed implora
1200al regio piè...
 ERENICE
                           Vo’ pensar meglio ancora.
 ERNANDO
 
    Spunta su quei begli occhi
 un lampo di seren,
 
    un lampo lusinghier
 ch’è di pietà forier
1205dentro a quel sen.