Venceslao, Venezia, Albrizzi, 1703

 SCENA V
 
 ERNANDO e li suddetti
 
 ERNANDO
 Anch’io, sire...
 VENCESLAO
                             Opportuno
 tu giugni, amico. In sì grand’uopo io cerco
1465o ragione o conforto.
 ERNANDO
 Per chieder grazie al regio piè mi porto.
 VENCESLAO
 Tutto promisi e tutto deggio. In onta
 del mio dolor me ne sovviene, Ernando.
 ERNANDO
 Di mie fatiche il guiderdon ti chiedo.
 VENCESLAO
1470L’avrai, quando anche fosse
 la metà del mio trono.
 ERNANDO
 Ti chiedo...
 VENCESLAO
                        E che?
 ERNANDO
                                       Del principe il perdono.
 VENCESLAO
 Come?
 ERNANDO
                 N’han la tua fede i voti miei.
 In ciò non re ma debitor mi sei.
 VENCESLAO
1475Tutto a te deggio e regno e vita. Solo
 la mia giustizia, l’onor mio, la sacra
 custodia de le leggi io non ti deggio.
 ERNANDO
 Principe, al tuo destin scampo non veggio.