Venceslao, Venezia, Albrizzi, 1703

 SCENA V
 
 VENCESLAO e LUCINDA
 
 VENCESLAO
 (Fugge la mia presenza
 il colpevole figlio).
 Col tacermi il tuo grado e la tua sorte
780mi offendesti, regina.
 LUCINDA
 A che scoprirla, o sire,
 quando dovrei sino a me stessa ignota,
 nel più profondo orrore,
 seppellir la mia pena e ’l mio rossore?
 VENCESLAO
785Il poter di monarca,
 l’autorità di padre
 sul cor del figlio a tuo favore impegno.
 Ne la ragion confida,
 ne l’amor nostro e rasserena il ciglio.
790Sarà tuo sposo o non sarà mio figlio.
 LUCINDA
 Men da la tua virtù, giusto regnante,
 non attendea Lucinda.
 Pur piacque a l’infelice
 grado e sesso mentir. L’amato sposo
795volea dal figlio e non dal padre; e in traccia
 venni d’un empio core
 su l’orme sol del mio tradito amore.
 VENCESLAO
 
    Nel seren di quel sembiante
 riso e gioia brillerà.
 
800   E saprà di un incostante
 trionfar la tua beltà.