Temistocle, Vienna, Cosmerovio, 1701

 PER LA LICENZA
 
 Marte, con accompagnamento di guerrieri, l’Amor della patria, con eroi liberatori delle loro patrie, e poi la Fama
 
 MARTE, AMOR DELLA PATRIA A DUE
 
    Del sovrano eroe d’Atene...
 MARTE
900Che de’ Persi trionfò...
 
 AMOR DELLA PATRIA
 
    Che da barbare catene
 la sua patria liberò...
 
 MARTE
    Voli...
 AMOR DELLA PATRIA
                 S’oda...
 A DUE
                                 In ogni lido...
 MARTE
 Chiaro il nome.
 AMOR DELLA PATRIA
                                Eterno il grido.
 
 MARTE
905Serse di Grecia a’ danni
 tutta l’Asia conduce.
 A l’esercito immenso
 le più vaste campagne anguste sono
 e scarsi a la sua sete i più gran fiumi.
910Con prodigi del fasto
 passeggia il mar, naviga i monti; e ascosa
 sotto i nemici abeti
 trema al giogo vicin l’ionia Teti,
 Ma che? La mente e ’l braccio
915di Temistocle solo
 vaglion per più falangi; ed a l’orgoglio
 di mille navi il suo valore è scoglio.
 
    Da le vene de’ nemici
 sparse in mare un mar di sangue;
 
920   de l’Egeo ne l’onde ultrici
 tomba diede a l’Asia esangue.
 
 AMOR DELLA PATRIA
 Sì gloriosa palma,
 che a l’invitta sua man porse il valore,
 degna ben fu d’un tanto eroe; ma quella,
925che diede a sua grand’alma
 de la patria l’amore, è assai più bella.
 
    Di tue vittorie, o Marte,
 sovente a parte
 la sorte fu.
 
930   Ma per la patria amata
 offrir sé stesso a morte,
 amarla benché ingrata,
 questo non è già sorte,
 è sol virtù.
 
 FAMA
935Di Temistocle al nome
 abbian pur fine, o numi,
 i giusti, sì, ma smoderati applausi
 che di più chiaro eroe
 sono al nome immortale
940vie più dovuti.
 MARTE
                              A quale, o diva?
 AMOR DELLA PATRIA
                                                             A quale?
 FAMA
 A quel del gran Leopoldo,
 tra i cesari il più degno,
 tra i monarchi il più chiaro,
 il maggior tra gli eroi, per cui s’oscura
945da la presente ogni passata etade.
 Di più temuto Serse
 più tremende falangi
 negli unni campi egli atterrò, disperse.
 E da lacci tiranni
950l’Europa preservar, non che i suoi regni,
 sono del suo gran zel gli eroici impegni.
 
    Di sangue o d’impero
 mai sete funesta
 ne l’alma non ha,
 
955   Al braccio guerriero
 mai l’armi non presta,
 se non la pietà.
 
 MARTE
 Il ver tu dici, o Fama. A me ben note
 sin d’augusto le palme,
960tanto acclamate in terra
 quanto al cielo gradite,
 acquistate col ferro e non rapite.
 AMOR DELLA PATRIA
 Note ancora a me sono
 del suo zel vigilante
965l’ansiose premure,
 da cui tra le più gravi e rie vicende
 l’afflitta Europa il suo riposo attende.
 MARTE
 Ma di sì degno eroe,,,
 AMOR DELLA PATRIA
 Ma di sì grande augusto...
 MARTE
970Celebrar quei trionfi...
 AMOR DELLA PATRIA
 Acclamar quel gran zelo...
 A DUE
 Di cui ripieno è ’l mondo...
 MARTE
 Troppo alta è l’opra.
 AMOR DELLA PATRIA
 È troppo grave il pondo.
 FAMA
975Sì, ma dove non puote
 la facondia arrivar, l’ossequio giunga.
 MARTE
 Si veneri tacendo e d’ogni lode
 da un silenzio loquace
 si confessi maggiore.
 AMOR DELLA PATRIA
980E se ’l labbro non sa, favelli il core.
 FAMA
 
    La facondia tant’alto non sale,
 s’a gran pena vi giunge il pensier
 
    In tributo a sua gloria immortale
 degna lode è un divoto tacer.
 
 TUTTI
 
985   In tributo a sua gloria immortale
 degna lode è un divoto tacer.
 
 Segue il ballo de’ seguaci di Marte e dell’Amor della patria.
 
 Fine