Temistocle, Vienna, Cosmerovio, 1701

 SCENA III
 
 TEMISTOCLE ed ARSACE
 
 TEMISTOCLE
 Chi non direbbe, Arsace,
590che sincera amistà muova i suoi detti?
 Ma Cambise mi è noto; egli odia e finge.
 ARSACE
 E finge, perché teme,
 che indizio è di viltà l’odio coperto.
 TEMISTOCLE
 Ma ch’odia in me? Che teme?
 ARSACE
                                                         Il tuo gran merto.
 
595   Che un gran merto in debil core
 desta invidia e fa timore.
 
 TEMISTOCLE
 Vien Clearco e la figlia. Or quivi, Arsace,
 mi ritiro in disparte e poi ti sieguo.