Griselda, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA X
 
 COSTANZA e GRISELDA che dorme
 
 COSTANZA
 Sinché il re, dietro l’orme
 de la timida lepre
 o del fiero cignal scorre le selve,
615ch’io qui stanca l’attenda egli m’impose.
 Di seguirmi a Roberto
 vietai. Ma amor mi segue anco entro a questo
 vil tugurio... Che miro? (Vede Griselda che dorme)
 Donna su letto assisa e dorme e piange. (Se le accosta a riguardarla)
620Come in villane spoglie
 volto ha gentil! Sento in mirarla un forte
 movimento dell’alma. Entro le vene
 s’agita il sangue; il cor mi balza in petto.
 GRISELDA
 Vieni. (Dormendo)
 COSTANZA
                M’apre le braccia; al dolce amplesso
625il suo sonno m’invita,
 il mio cor mi consiglia.
 Non resisto più, no. (Corre ad abbracciarla)
 GRISELDA
                                        Diletta figlia. (L’abbraccia dormendo)
 Oimè! (Si risveglia e si leva)
 COSTANZA
                 Non temer, ninfa.
 (Il più bel del suo volto aprì negli occhi).
 GRISELDA
630Siete ben desti, o lumi?
 (O tu, pensier, m’inganni?)
 COSTANZA
 (Come attenta mi osserva!)
 GRISELDA
                                                     All’aria, al volto
 la raffiguro; è dessa.
 (Troppo nel cor restò l’immago impressa).
 COSTANZA
635Cessa di più stupirti.
 GRISELDA
                                         E qual destino
 ti trasse al rozzo albergo,
 donna real, che tal ti credo?
 COSTANZA
                                                     Io stanca
 dal seguir cacciatrice il re mio sposo,
 a riposar qui venni.
 GRISELDA
640Stanza è questa di duol, non di riposo.
 COSTANZA
 Prenderà ognor pietosa
 le tue sciagure a consolar Costanza.
 GRISELDA
 Tal è il tuo nome?
 COSTANZA
                                    Appunto.
 GRISELDA
 Costanza avea pur nome
645e le sembianze avea pur sì leggiadre
 un’uccisa mia figlia.
 COSTANZA
 Povera madre!
 GRISELDA
                              È colpa
 del cor, se troppo chieggo. Ove nascesti?
 COSTANZA
 Dove vissi lo so, non dove nacqui.
 GRISELDA
650De l’esser tuo nulla ti è certo?
 COSTANZA
                                                        Nulla,
 sol che di re son figlia.
 GRISELDA
 Chi ti allevò?
 COSTANZA
                           Corrado
 che nella Puglia ha scettro.
 GRISELDA
 E il tuo sposo?
 COSTANZA
                              È Gualtiero
655che alla Sicilia impera.
 GRISELDA
 Ben ne sei degna. Ingannator mio sogno!
 (Penso in tenero laccio
 strigner la figlia e la rivale abbraccio).
 COSTANZA
 Qual sogno?
 GRISELDA
                          A me poc’anzi
660parea strigner, dormendo,
 l’uccisa figlia e ne piangea di gioia.
 COSTANZA
 Oh! Tu fossi la madre...
 GRISELDA
 Oh! La figlia tu fossi,..
 COSTANZA
 Ch’io sospiro.
 GRISELDA
                            Ch’io sogno.
 COSTANZA
665Ma s’io di re son figlia...
 GRISELDA
 Ma se la uccise empio rigor di stella...
 COSTANZA
 Lo so, ninfa gentil...
 GRISELDA
 Lo so, sposa real...
 COSTANZA, GRISELDA A DUE
                                    Tu non sei quella.
 
    Non sei quella e pure il core
670va dicendo: «Quella sei».
 
    Sul tuo volto io lieta miro...
 
 COSTANZA
 
 Quella madre che sospiro.
 
 GRISELDA
 
 Quella figlia che perdei.