Griselda, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA PRIMA
 
 CORRADO e COSTANZA
 
 CORRADO
 Son le regie tue stanze
 queste che miri.
 COSTANZA
                                 In breve spazio accolto
 qui di più regni è il prezzo.
 CORRADO
                                                    E il dì risplende
 qui di luce miglior fra l’ostro e l’oro.
 COSTANZA
395(Ma fra tanti non veggo il mio tesoro).
 CORRADO
 Qui pur soggiorno un tempo
 facea Griselda.
 COSTANZA
                              Quella
 de’ cui casi sovente
 già ti udii favellar, ninfa e regina.
 CORRADO
400Colà vedine il manto,
 la corona e lo scettro.
 COSTANZA
                                         Ed or fra’ boschi...
 CORRADO
 Sconsolata e raminga...
 COSTANZA
 Veste in uffizio vil ruvide lane.
 CORRADO
 E del cor di Gualtiero...
 COSTANZA
405Cui per beltà e per fede
 così cara ella fu...
 CORRADO
                                  Ti lascia erede.
 Ma tu come amorosa
 a Gualtier corrispondi?
 COSTANZA
 Con quell’amor che si conviene a sposa.
 CORRADO
410E quel di amante a cui riserbi? È questo
 il più tenero affetto.
 La sposa ama chi deve.
 L’amante ama chi elegge.
 Genio in questo è l’amore, in quella è legge.
 COSTANZA
415Oimè!
 CORRADO
                Non arrossirti.
 Più che Gualtiero, ami Roberto.
 COSTANZA
                                                            Oh dio!
 L’amai pria col tuo core e poi col mio.
 CORRADO
 Ed ora?
 COSTANZA
                  Ho per lo sposo
 tema e rispetto. Il suo diadema inchino.
420La sua grandezza onoro.
 Stimo il suo grado e sol Roberto adoro.
 CORRADO
 Non t’affligger, Costanza. Ama Roberto.
 COSTANZA
 Son moglie.
 CORRADO
                         Ancor di sposa
 non giurasti la fede.
 COSTANZA
425Ah! Che onor mel divieta.
 CORRADO
                                                  E amor tel chiede.
 
    Non lasciar d’amar  chi t’ama,
 sinché hai l’alma in libertà.
 
    Quando avrai la fé di sposa,
 schiva allora e disdegnosa,
430l’onor servi e non l’amore,
 il dover, non la beltà.