Griselda, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA III
 
 GUALTIERO
 
 GUALTIERO
 In te, sposa, Griselda,
 carnefice mi uccido,
 giudice mi condanno;
 e per barbara legge
895nel tuo core e nel mio sento il tuo affanno.
 
    Cara sposa, col tuo bel core
 stanca è l’alma di più penar.
 
    Sol resiste nel fier dolore,
 perché vede la tua costanza
900che empio ancora mi vuole amar.