Griselda, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA II
 
 GUALTIERO e poi GRISELDA in abito di dama di corte
 
 GUALTIERO
 Da l’amor di costui preser fomento
 ed origine forse ancor l’ire e i tumulti.
 (Giovi il saperlo).
 GRISELDA
                                   Incontro
 lieta, o sire, i tuoi cenni.
 GUALTIERO
865Griselda, al sol cadente
 ravviverò le tede,
 che col tuo imeneo già estinte.
 GRISELDA
 Ma che vive nel cor mantien la f mia fede.
 GUALTIERO
 Tu là dovrai, deposto
870quel dolor che t’ingombra,
 affrettarne la pompa.
 GRISELDA
 A quel talamo ancella, ove fui moglie.
 GUALTIERO
 Itene, e voi custodi. Impazienti
 nutro in seno gli ardori.
875Mi è affanno ogni momento e già maturi
 stan ne l’ozio penando i casti amori.
 GRISELDA
 (Cor, l’ascolti e non mori?)
 GUALTIERO
 Troppo offendi, Griselda,
 il giubilo comun col tuo cordoglio.
880Spettatrice non mesta
 colà frena i sospiri. Anche del pianto
 ti divieto il conforto
 e termini prescrivo al tuo dolore.
 GRISELDA
 Per compiacerti, il chiuderò nel core.
 
885   Se ’l mio dolor ti offende,
 non ho più doglia in sen.
 
    Già si serena il viso,
 brilla sul labbro il riso
 e prova del mio amore
890è ’l suo seren.