Griselda, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA PRIMA
 
 GUALTIERO e poi OTTONE fra guardie
 
 GUALTIERO
 Otton qui mi si guidi [illeggibile].
800Chi mai intese destino uguale al mio?
 E quando fu giammai re più infelice? (Siede)
 OTTONE
 (Amor, prestami aita).
 Supplice inchino il mio monarca.
 GUALTIERO
                                                               Ottone,
 confessato delitto
805divien minore. Un reo, che [illeggibile] niega o tace,
 nuovo fallo commette,
 bugiardo o contumace.
 Il ver mi esponi e a l’ardir tuo prometti
 più facile il perdono.
 OTTONE
810Giudice o re, ti temo,
 sia quel che premi o tribunale o trono.
 GUALTIERO
 Tu di rapir Griselda
 poc’anzi osasti.
 OTTONE
                               Al testimon del guardo
 tace il labbro e ’l conferma.
 GUALTIERO
815Ove di trarla rapita?
 OTTONE
 Lungi da questi lidi, ove non fosse
 in tua mano il ritorla.
 GUALTIERO
 Chi ’l consigliò?
 OTTONE
                                (Che potrò dire?)
 GUALTIERO
                                                                  A l’opra
 chi diè stimolo?
 OTTONE
                                (Ardisci,
820timido cor). Mio sire, (S’inginocchia)
 pietà, perdono.
 GUALTIERO
                               Sorgi e in dir sincero
 libero a me ragiona. (Ottone si leva)
 OTTONE
 Dal cor, più che dal labbro, odine il vero.
 Sa ’l ciel se alor che in trono
825mia regina e tua sposa
 sedea Griselda, io la mirai con altro
 sguardo che di vassallo.
 Dal tuo ripudio e da’ suoi mali, in seno
 pietà mi nacque; e poi ne nacque amore
830che sprezzato e deluso
 usò pria la lusinga, indi il rigore.
 GUALTIERO
 (Che ascolto?) Ami Griselda Ami lei dunque?
 OTTONE
                                                                                     E amor fu solo
 che a rapirla mi spinse.
 GUALTIERO
 Né del real mio sdegno
835ti rattenne il timor?
 OTTONE
                                       S’amo in Griselda,
 signore, un tuo rifiuto, e di qual fallo
 reo ti rassembro?
 GUALTIERO
                                   Ottone,
 col cor del suo monarca ama il vassallo.
 OTTONE
 Fa leggeri i delitti
840forza d’affetto.
 GUALTIERO
                              Al merto
 di te, degli avi, al tante volte sparso
 sangue in pro del mio regno, a la tua fede
 diasi l’error.
 OTTONE
                          Diasi l’oggetto ancora.
 GUALTIERO
 Griselda?
 OTTONE
                     Una che un tempo
845fu regina e tua moglie
 e scorno tuo, ch’erri fra’ monti e boschi...
 Innalza un tuo rifiuto e in lei permetti
 ch’io, sposo erede, ami i tuoi primi affetti.
 GUALTIERO
 A me venga Griselda. (Alle guardie, levandosi)
850Vedi se t’amo. Il giuro, Ottone, il giuro
 su la mia fede. Alora
 ch’io mi sposi a Costanza, avrai Griselda.
 OTTONE
 O dono! O gioia! Al regio piè prostrato
 lascia...
 GUALTIERO
                 No. Prima attendi
855che la grazia si adempia e poi la rendi.
 OTTONE
 
    Vedi, o re, nel mio contento
 la grandezza del tuo dono.
 
    Così grande in me lo sento
 che il poter di più bearmi
860manca a te, manca al tuo trono.