Griselda, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA X
 
 COSTANZA, ROBERTO e GRISELDA che dorme
 
 COSTANZA
 Sinché ’l re, dietro a l’orme
 de la timida leppre
610o del fiero cignal scorre le selve,
 io ch’io qui stanca l’attenda ov’ei egli m’impose.
 ROBERTO
 E col breve soggiorno illustri al pari
 d’ogni reggia superba
 la pastoral capanna.
 COSTANZA
                                                                                         Ove più suona
 di latrati e di gridi il monte e ’l piano,
 cacciator tu ritorna al re mio sposo.
 ROBERTO
 Io sì tosto lasciarti?
 COSTANZA
 Puoi col tuo amore ingelosirlo. Parti.
 ROBERTO
 Ubbidisco.
 
 SCENA XI
 
 COSTANZA e GRISELDA che dorme
 
 COSTANZA
                                                                                         Tu parti e pur qui sola
 non rimango, o Roberto. Anco entro a questo
 Di seguirmi a Roberto
 vietai. Ma amor mi siegue anco entro a questo
 vil tugurio... Che miro? (Vede Griselda che dorme)
615Donna su letto assisa e dorme e piange. (Se le accosta a riguardarla)
 Come in villane spoglie
 volto ha gentil! Sento in mirarla un forte
 movimento de l’alma. Entro le vene
 s’agita il sangue; il cor mi balza in petto.
 GRISELDA
620Vieni. (Dormendo)
 COSTANZA
                M’apre le braccia; e al dolce amplesso
 il suo sonno m’invita,
 il mio cor mi consiglia.
 Non resisto più, no. (Corre ad abbracciarla)
 GRISELDA
                                        Diletta figlia. (L’abbraccia dormendo)
 Ahimè! (Si risveglia e si leva)
 COSTANZA
                   Non temer, ninfa.
625(Il più bel del suo volto aprì negl’occhi).
 GRISELDA
 Siete ben desti, o lumi?
 (O tu, pensier, m’inganni?)
 COSTANZA
 (Come attenta mi osserva!)
 GRISELDA
                                                     A l’aria, al volto
 la raffiguro; è dessa.
630(Troppo nel cor restò l’immago impressa).
 COSTANZA
 Cessa di più stupirti.
 GRISELDA
                                         E qual destino
 ti trasse al rozzo albergo,
 donna real, che tal ti credo?
 COSTANZA
                                                     Io stanca
 dal seguir cacciatrice il re mio sposo,
635a riposar qui venni.
 GRISELDA
 Stanza è questa di duol, non di riposo.
 COSTANZA
 Prenderà ognor pietosa
 le tue sciagure a consolar Costanza.
 GRISELDA
 Tal è ’l tuo nome?
 COSTANZA
                                   Appunto.
 GRISELDA
640Costanza avea pur nome
 e le sembianze avea pur sì leggiadre
 un’uccisa mia figlia.
 COSTANZA
 Povera madre!
 GRISELDA
                              È colpa
 del cor, se troppo chieggo. Ove nascesti?
 COSTANZA
645Dove vissi lo so, non dove nacqui.
 GRISELDA
 Il patrio suol?
 COSTANZA
                                                               M’è ignoto.
 GRISELDA
                                                               I genitori?
 COSTANZA
 Me li nasconde il cielo.
 GRISELDA
                                                               E nulla hai certo
 de l’esser tuo?
 COSTANZA
                                                               Sol che di re son figlia.
 GRISELDA
 De l’esser tuo nulla ti è certo?
 COSTANZA
                                                        Nulla,
 sol che di re son figlia.
 GRISELDA
 Chi ti allevò?
 COSTANZA
                           Corrado
 che ne ne la Sici Puglia ha scettro.
 GRISELDA
650E ’l tuo sposo?
 COSTANZA
                             È Gualtieri
 che a la Sicilia impera.
 GRISELDA
 Ben ne sei degna. Ingannator mio sogno!
 (Penso in tenero laccio
 strigner la figlia e la rivale abbraccio).
 COSTANZA
655Qual sogno?
 GRISELDA
                          A me poc’anzi
 parea strigner, dormendo,
 l’uccisa figlia e ne piagnea di gioia.
 COSTANZA
 Se Oh! Tu fossi la madre...
 GRISELDA
 Oh! La figlia tu fossi,..
 COSTANZA
660Ch’io sospiro.
 GRISELDA
                            Ch’io sogno.
 COSTANZA
 Ma s’io di re son figlia...
 GRISELDA
 Ma se la uccise empio rigor di stella...
 COSTANZA
 Lo so, ninfa gentil...
 GRISELDA
 Lo so, sposa real...
 A DUE
                                    Tu non sei quella.
 
665   Non sei quella e pure il core
 va dicendo: «Quella sei».
 
    Sul tuo volto io lieta miro...
 
 COSTANZA
 
 Quella madre che sospiro.
 
 GRISELDA
 
 Quella figlia che perdei.