Griselda, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA PRIMA
 
 CORRADO e COSTANZA
 
 CORRADO
 Son le regie tue stanze
 queste che miri.
 COSTANZA
                                 In breve spazio accolto
 qui di più regni è ’l prezzo.
 CORRADO
                                                    E ’l dì risplende
390qui di luce miglior fra l’ostro e l’oro.
 COSTANZA
 (Ma fra tanti non veggo il mio tesoro).
 CORRADO
 Qui pur soggiorno un tempo
 facea Griselda.
 COSTANZA
                              Quella
 de’ cui casi sovente
395già ti udii favellar, ninfa e regina.
 CORRADO
 Colà vedine il manto,
 la corona e lo scettro.
 COSTANZA
                                         Ed or fra’ boschi...
 CORRADO
 Sconsolata e raminga...
 COSTANZA
 Veste in ufficio vil ruvide lane.
 CORRADO
400E del cor di Gualtiero...
 COSTANZA
 Cui per beltà e per fede
 così cara ella fu...
 CORRADO
                                  Ti lascia erede.
 COSTANZA
 Misera...
 CORRADO
                                                                È la pietade
 figlia di nobil alma.
 COSTANZA
                                                                E ’l re, che tanto
 l’amò, come esser puote
 seco sì crudo ed empio?
 CORRADO
 Reo n’è ’l destin.
 COSTANZA
                                                                Corrado,
 piangendo i mali suoi, temo il suo esempio.
 CORRADO
 Vano timore. Ella in villano albergo
 nacque vil ninfa.
 COSTANZA
                                                                Anch’io
 ho genitori ignoti.
 CORRADO
 Di re sei figlia, io te ne accerto; e fede
 fa l’indole real de’ tuoi natali.
 COSTANZA
 È mia sventura il non saperli ancora.
 CORRADO
 E tua sorte è ’l veder che ’l re ti adora.
 Ma tu come amorosa
 a Gualtier corrispondi?
 COSTANZA
405Con quell’amor che si conviene a sposa.
 CORRADO
 E quel di amante a cui riserbi? È questo
 il più tenero affetto.
 La sposa ama chi deve.
 L’amante ama chi elegge.
410Genio in questo è l’amore, in quella è legge.
 COSTANZA
 Ahimè!
 CORRADO
                  Non arrossirti.
 Più che Gualtiero, ami Roberto.
 COSTANZA
                                                            O dio!
 L’amai pria col tuo core e poi col mio.
 CORRADO
 Ed ora?
 COSTANZA
                  Ho per lo sposo
415tema e rispetto. Il suo diadema inchino.
 La sua grandezza onoro.
 Stimo il suo grado e sol Roberto adoro.
 CORRADO
 Ei vien Non t’affligger, Costanza. E chi ti vieta Ama Roberto.
 COSTANZA
 [illeggibile]
 COSTANZA
 Son moglie.
 CORRADO
                         Ancor di sposa
420non giurasti la fede.
 COSTANZA
 Ah! Che onor mel divieta.
 CORRADO
                                                  E amor tel chiede.
 
    Non lasciar d’amar  chi t’ama,
 sinché hai l’alma in libertà.
 
    Quando avrai la fé di sposa,
425schiva alora e disdegnosa,
 l’onor servi e non l’amore,
 il dover, non la beltà.