Griselda, Venezia, Niccolini, 1701
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Copia
SCENA XVII
GRISELDA
GRISELDA
Serva mi vuol la sorte
a la stessa rivale e vuol ch’io l’ami.
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Gualtier mi è sì crudele e pur l’adoro.
A vista de’ miei mali, entro la reggia
la sofferenza sia
tutto il conforto a la miseria mia.
L’alma più non accusi
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o Gualtiero o Costanza. I pianti affreni;
i sospiri rattenga;
e pentita persin di que’ che ha sparsi,
senta l’aspro suo duol senza lagnarsi.
Nel caro sposo almen
860
io l’orme adorerò
de’ primi baci.
E al mesto cor dirò:
«Benché d’un’altra in sen,
vedilo e taci».
Il fine dell’atto secondo