Griselda, Venezia, Niccolini, 1701

 SCENA VIII
 
 OTONE con EVERARDO ed ELPINO
 
 ELPINO
 Fermati, Oton; ma so che fingi.
 OTONE
                                                           Elpino,
630non giovano lusinghe,
 non minacce, non frodi.
 ELPINO
                                              A dura impresa
 ti veggo accinto.
 OTONE
                                (Ingrata donna, alfine
 giovi teco la forza e mia ti renda).
 La rapirò.
 ELPINO
                      Né temi
635l’ira del re?
 OTONE
                        S’egli l’abborre e sprezza,
 lo servo e non l’offendo. Io mentre a l’opra
 raccolgo i miei, tu col real bambino
 riedi a la reggia e taci.
 ELPINO
 Certo sei di mia fé.
640(Ma volo in corte ad avvisarne il re). (Parte)
 OTONE
 
    La bella nemica
 che il cor m’involò,
 amor, rapirò.
 
    Tale ancora da l’ospite lido
645beltà men pudica
 frigio amante rapir già tentò.