Griselda, Venezia, Niccolini, 1701

 SCENA PRIMA
 
 CORRADO e COSTANZA
 
 CORRADO
 Son le regie tue stanze
 queste che miri.
 COSTANZA
                                 In breve spazio accolto
 qui di più regni è ’l prezzo.
 CORRADO
                                                    E ’l dì risplende
420qui di luce miglior fra l’ostro e l’oro.
 COSTANZA
 (Ma fra tanti non veggio il mio tesoro).
 CORRADO
 Qui pur soggiorno un tempo
 facea Griselda.
 COSTANZA
                              Quella
 de’ cui casi sovente
425già ti udii favellar, ninfa e regina.
 CORRADO
 Colà vedine il manto,
 la corona e lo scettro.
 COSTANZA
                                         Ed or fra’ boschi...
 CORRADO
 Sconsolata e raminga...
 COSTANZA
 Veste in uffizio vil ruvide lane.
 CORRADO
430E del cuor di Gualtiero...
 COSTANZA
 Cui per beltà e per fede
 così cara ella fu...
 CORRADO
                                  Ti lascia erede.
 COSTANZA
 Misera.
 CORRADO
                  È la pietade
 figlia di nobil alma.
 COSTANZA
                                       E ’l re, che tanto
435l’amò, com’esser puote
 seco sì crudo ed empio?
 CORRADO
 Reo n’è ’l destin.
 COSTANZA
                                 Corrado,
 piangendo i mali suoi, temo il suo esempio.
 CORRADO
 Vano timore. Ella in villano albergo
440nacque vil ninfa.
 COSTANZA
                                  Anch’io
 ho genitori ignoti.
 CORRADO
                                    Io te ne accerto.
 Di re sei figlia; e fede
 fa l’indole real de’ tuoi natali.
 COSTANZA
 È mia sventura il non saperli ancora.
 CORRADO
445E tua sorte è ’l veder che ’l re t’adora.
 Ma tu come amorosa
 a Gualtier corrispondi?
 COSTANZA
 Con quell’amor che si conviene a sposa.
 CORRADO
 E quel di amante a cui riserbi? È questo
450il più tenero affetto.
 La sposa ama chi deve.
 L’amante ama chi elegge.
 Genio in questa è l’amore, in quella è legge.
 COSTANZA
 Aimè!
 CORRADO
               Non arrossirti.
455Più che Gualtiero, ami Roberto.
 COSTANZA
                                                            O dio!
 L’amai pria col tuo core e poi col mio.
 CORRADO
 Ed ora?
 COSTANZA
                  Ho per lo sposo
 tema e rispetto. Il suo diadema inchino;
 la sua grandezza onoro;
460stimo il suo grado e sol Roberto adoro.
 CORRADO
 Ei vien.
 COSTANZA
                  Come è pensoso!
 Lo sfuggirò.
 CORRADO
                         Ferma ad udirlo il passo.
 COSTANZA
 Son moglie.
 CORRADO
                         Ancor di sposa
 non giurasti la fede.
 COSTANZA
465Ah! Che onor mel divieta.
 CORRADO
                                                  E amor tel chiede.
 
    Non lasciar d’amar  chi t’ama,
 sinché hai l’alma in libertà.
 
    Quando avrai la fé di sposa,
 schiva alora e disdegnosa,
470l’onor servi e non l’amore,
 il dover, non la beltà.