Griselda, Venezia, Niccolini, 1701

 SCENA X
 
 ROBERTO e CORRADO
 
 ROBERTO
 German, se avevi a tormi
 l’amabile Costanza,
275perché fin da’ prim’anni
 non mi vietar d’amarla?
 Perché adular la mia speranza? I miei
 voti perché tradir?
 CORRADO
                                     Regge, o germano,
 gli umani casi il ciel. Soffri più forte
280l’alto voler né ti attristar cotanto.
 Sovente ei si compiace
 farci a un vero gioir strada col pianto.
 ROBERTO
 Costanza era già ’l solo
 diletto de’ miei giorni. Io l’ho perduta.
285Altro ben non mi resta e non mi lice
 sperarlo più.
 CORRADO
                           Roberto,
 pria che termini il dì, sarai felice.
 
    Le vicende de la sorte
 sono istabili ed infide.
 
290   Alma saggia e cor ch’è forte
 non disperi alor che piange,
 non si gonfi alor che ride.