Lucio Vero, Venezia, Niccolini, 1700

 SCENA IV
 
 BERENICE e LUCIO VERO sul trono
 
 BERENICE
1055Ove sono? Che miro? O dio! Qual scena
 e di lutto e di orror? Qual da un tiranno
 reggia crudel mi si presenta agli occhi?
 Di Tieste qui forse
 si preparan le cene? A chi si adorna
1060l’orribile apparato? A chi fa mai
 pompa de’ suoi terrori?
 Misera Berenice, ancor nol sai?
 
    Caro sposo, e dove sei
 che mi lasci afflitta e sola?
 
1065   Se hai pietà de’ mali miei,
 mi rispondi e mi consola.
 
 Aimè! Fra tanti orrori
 del più barbaro ancor non m’era avvista.
 LUCIO VERO
 (Pur mi vide).
 BERENICE
                              Spietato,
1070ch’esser vuoi testimon de’ miei tormenti,
 dimmi, dov’è il mio sposo?
 Che ne facesti? Ei morto è forse? E forse
 de la tua crudeltà questo è ’l teatro?
 LUCIO VERO
 Ben lo saprai.
 BERENICE
                            S’ei giace
1075vittima d’impietà, concedi almeno
 che spirar possa l’alma
 sul caro busto. A me l’addita ommai.
 Ov’è? Se l’uccidesti,
 a che mel celi? A che?
 LUCIO VERO
                                           Tosto il vedrai.
 BERENICE
1080Sì, vedrò... Ma che ascolto?
 Qual funesta armonia, qual suon lugubre
 mi ferisce l’udito? E ’l cor mi piaga?
 Quale oggetto?
 LUCIO VERO
                              Già s’apre (S’apre una porta)
 l’uscio fatal.
 BERENICE
                         Che fia?
1085Teme, affanni, sospetti,
 finite di squarciar l’anima mia.