Lucio Vero, Venezia, Niccolini, 1700

 SCENA X
 
 LUCILLA e CLAUDIO
 
 LUCILLA
 Cesare rifiutarmi?
 CLAUDIO
 Augusta.
 LUCILLA
                    Ah, Claudio, or ch’è perduto il grado,
 il titolo è di offesa e di tormento.
 CLAUDIO
670Così parla Lucilla?
 LUCILLA
 Così cesare vuol col rifiutarmi.
 CLAUDIO
 S’ei rinonzia al tuo letto,
 scenda ancora dal trono. Oggi, tel giuro,
 oggi augusta sarai. Tutti possiedi
675de l’esercito i cuori e de la plebe.
 LUCILLA
 Quest’ingrato una volta ancor si tenti;
 e ciò che amor mi toglie, amor mi renda.
 CLAUDIO
 Poi se l’indegne fiamme ei non ammorza,
 ciò che niega a l’amor, ceda a la forza.
 
680   Vago volto, chi ti disprezza
 forse ancora si pentirà.
 
    È ingiustizia ed è fierezza
 non amar tanta beltà.