Lucio Vero, Venezia, Niccolini, 1700

 SCENA IX
 
 LUCILLA, poi ANICETO
 
 LUCILLA
 
    Speranze d’amore,
645voi dite al mio core
 se lieto sarà.
 
 ANICETO
 Se con infausto avviso, o principessa,
 io ti vengo a turbar, cesare incolpa.
 LUCILLA
 Cesare? E che t’impose?
 ANICETO
                                               Il dirti... O dio!
 LUCILLA
650Segui. (Che sarà mai?)
 ANICETO
                                             Qualche momento
 sospendo al tuo riposo
 l’aspra necessità d’un fier tormento.
 LUCILLA
 (Aimè!) Vo’ che tu parli o l’odio mio...
 ANICETO
 Questo solo io temea con l’ubbidirti.
655Cesare, mio sovrano...
 LUCILLA
 Che mai t’impose? Che?
 ANICETO
                                                Dirti che deve
 rifiutar le tue nozze
 e sposar Berenice. Amor lo sforza...
 LUCILLA
 Rifiutar le mie nozze?
660Berenice sposar? Vanne. Nol credo.
 Ingannator tu sei.
 Va’ né più osar d’offrirti agli occhi miei.
 ANICETO
 
    Parto e sento
 nel lasciarti un fier diletto.
 
665   Così almen del tuo tormento
 non m’uccide il fiero aspetto.