Faramondo, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XIII
 
 ROSIMONDA e CLOTILDE
 
 CLOTILDE
 Rosimonda, il suo duolo
 non basta a soddisfarti? Ah, tua vendetta
820sia il poter farla.
 ROSIMONDA
                                 A che me preghi? Il padre
 si è da placar. Tu il puoi, Clotilde.
 CLOTILDE
                                                               Io vado.
 A’ piedi di Gustavo
 tenterò quanto possa
 tenerezza, ed affetto;
825pregherò, piangerò. Per l’altrui vita
 darò la mia, darò l’amor, quand’altro
 non mi resti ad offrir. Mio caro Adolfo,
 il destin, non il cor mi fa infedele;
 e per troppa pietade
830a te sono spergiura e a me crudele.
 
    A’ piè di un re spietato
 andiam, mio cor.
 
    Se trovi crudeltà,
 piangi il tuo fato;
835ma se ottieni pietà,
 piangi il tuo amor.