Faramondo, Venezia, Pasquali, 1744
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SCENA PRIMA
GUSTAVO, ROSIMONDA, e CHILDERICO
GUSTAVO
Quanti perigli hai corsi
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d’allor che ti lasciai. Meco nel campo,
figlia, sei più sicura, io più contento.
ROSIMONDA
Signor, dacché ti abbraccio
le stelle assolvo e i mali miei non sento.
GUSTAVO
La tua beltade a’ colpi
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darà più lena. Esser dovrai tu moglie
a chi di Faramondo
mi offrirà il capo.
ROSIMONDA
Infauste nozze.
CHILDERICO
E prive
dell’assenso de’ numi.
GUSTAVO
Ha quel di Averno,
quel di Gustavo. A confermarle il core
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disponi, figlia.
CHILDERICO
(O iniqua legge!)
ROSIMONDA
(O amore!)