Odoardo, Venezia, Albrizzi, 1698
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Copia
SCENA XIII
GISMONDA
GISMONDA
Bramo infido il caro amante;
740
poi mi pento e ’l vo’ fedel.
Il suo cuor, nel dubbio fato,
mi tormenta s’è costante,
mi spaventa s’è infedel.
Aimè! chi ’l crederia?
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Da l’amor del mio bene
prende orgoglio e vigor la pena mia.
Ma qui Metilde?