Odoardo, Venezia, Albrizzi, 1698
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Copia
SCENA XVI
METILDE e GISMONDA
RICCARDO
Gismonda,
vieni.
GISMONDA
Che fia?
RICCARDO
La vita
s’agita d’Odoardo e la salute
di tutti noi. Metilde
par che vacilli.
GISMONDA
Ah principessa!
METILDE
Amica,
360
la bramo anch’io. Riccardo,
non intendi il mio cuor. Vanne e conferma
di tutta Londra a favor nostro i voti.
Io disporrò quei de la reggia.
RICCARDO
Addio.
Ma, Gismonda, rammenta...
GISMONDA
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Sì.
RICCARDO
Che ’l prezzo sarai de l’amor mio.
Sovvengati, bel labbro,
che in premio di costanza
tu mi giurasti amor.
Saresti troppo crudo,
370
se dopo la speranza
mi fossi ingannator.