Odoardo, Venezia, Albrizzi, 1698

 Illustrissimo ed eccellentissimo signore, signor patron colendissimo,
    consacro l’Odoardo a vostra eccellenza, cioè uno de’ più illustri monarchi dell’Inghilterra ad uno de’ suoi più gloriosi ministri. Questa è la prima volta che un re non si arrossisce d’inchinarsi ad un suddito, poicché tra gli avi di vostra eccellenza vi fu talora chi col valore ne stabilì la fortuna; ed ora nella sua persona v’è chi con la presenza ne sostiene la dignità. È ben vero che il ritratto ch’io feci di sì gran principe gli si rassomiglia sì poco che il chiaro intelletto di vostra eccellenza avrà pena a riconoscerlo ne’ miei scritti; ed è ancor vero che, nella chiara cognizione che tengo del suo gran merito, non doveva azardarmi ad un’offerta sì poco proporzionata alla grandezza dell’argomento che ne tratto e del mecenate cui dedico. Ma in questa mia confusione ho almeno quest’avvantaggio che senza qualche ingiustizia non si potrà rimproverarmi la mia elezione e che questo generoso monarca le starebbe a’ piedi con più di gloria, se le forze dell’artefice avessero corrisposto alla maestà del sogetto. Gli storici che ne riferiscono la vita parlan di lui come d’uno de’ più illustri regnanti dell’Inghilterra; ed io vorrei che le lodi dell’esemplare si conformassero alla pittura, non per trarne motivo di vanità ma solo per offerirle qualche cosa meno indegna d’esserle offerta. Tuttavolta, qualunque ella sia, mi pregio di consacrarla a vostra eccellenza in cui, oltre gli splendori della nascita, le prerogative dei titoli ed il carattere della dignità, si uniscono quelle virtù che confondono i beni della fortuna e fanno la vera grandezza. E troppo pubblica e troppo è sicura la di lei gloria, perché qui vi frammischi con la povertà degli elogi i sentimenti della mia divozione; mi basta che l’eccellenza vostra mi perdoni l’audacia dell’elezione, senza che abbia a porla in necessità di rimettermi anche quella d’una lode o contraria alla sua modestia o disuguale al suo merito. Nulla altro aggiungerò, alla fama che lo diffonde, che una profonda ammirazione per l’alte sue qualità ed una sincera ed inviolabil protesta di esser, per tutto il tempo della mia vita, di vostra eccellenza umilissimo, devotissimo ed obbligatissimo servitore.
 
    Apostolo Zeno