Gl’inganni felici, Venezia, Nicolini, 1696

 SCENA X
 
 ORONTA
 
 ORONTA
1150Andiamo, occhi dolenti,
 a dar gli ultimi pianti
 sol per vostro sollievo al lido asciutto.
 Forse de l’infedel potrem nel guardo
 incontrar chi me uccida e a voi risparmi
1155un lagrimar più lungo; o forse il mare
 fia che al lido il rispinga,
 non perché d’un sospir, d’un pianto solo
 egli onori il mio duolo
 ma perché con un colpo
1160termini la mia morte e poi mi lasci,
 lordo ancor del mio sangue,
 in su l’arene ombra insepolta, esangue.
 
    Il morir mi sarà grato,
 se mi uccide il fier che adoro.
 
1165   E spirando a lui dinante
 l’alma amante,
 potrò dirgli almeno: «Ingrato,
 per te vissi e per te moro».