Il Narciso, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA PRIMA
 
 NARCISO uscendo dal bosco
 
 NARCISO
665Troppo son lasso. Alla vicina fonte (Si asside all’orlo della fonte per bere)
 e la fatica e la stagion m’invita.
 Ahi, che miri, o Narciso? (Contempla la sua immagine nell’acque)
 Una fronte o un incanto?
 Due pupille o due fiamme?
670Che volto è quel che in mezzo all’acque accende
 e d’insolito ardor m’empie le vene?
 Amor certo tu sei,
 oh bellissimo volto! Io ti ravviso
 all’arco delle ciglia, agli occhi ardenti.
675Fuggi, o vile Narciso, (Mostra voler levarsi e partire ma poi si arresta)
 fuggi amor che t’insulta. Oh dio, qual forza
 ti trattiene e i tuoi rischi
 entro a que’ lumi a vagheggiar ti sforza!
 
    Perdonatemi, pupille vaghe,
680perdonatemi, se già vi adoro.
 
    Mi sono dolci le vostre piaghe;
 è gloria vostra, se per voi moro.
 
 Lascia, o bocca vezzosa,
 tu che mi parli non intesa, lascia
685che sul tuo labbro un dolce bacio imprima. (Si accosta per baciarsi nell’acque)
 Oh pietà che m’avviva!
 Mi accosto e tu ti accosti;
 porgo il labbro e tu il porgi;
 ti bacio e tu mi baci. Ahi, l’onda iniqua
690su l’avida mia bocca il bacio rompe
 e dolor tu ne mostri eguale al mio. (Si ritira sdegnoso)
 Deh stendi il braccio, ond’io ti tragga almeno
 fuor dell’invida fonte e in seno al prato
 meglio poi ti vagheggi. Ecco cortese, (Stende il braccio alla fonte)
695tu mi stendi ’l tuo braccio, io stendo il mio;
 io ti traggo e tu vieni.
 Ahi, che l’onda frapposta (Lo ritira, sdegnoso e dolente)
 mi ti toglie di novo; e tu frattanto,
 che ridesti al mio riso, or piangi al pianto.
700Ma di chi mi querelo?
 Folle! Quello son io; già mi ravviso;
 quella è la bocca mia, quelli i miei lumi.
 Narciso ama Narciso!
 Oh portento d’amore! Oh stolti voti!
705Bramo ciò che possiedo
 e povero mi rende il mio possesso.
 Esca e focile, accendo il foco e n’ardo;
 scopo insieme ed arcier, piago me stesso.