Il Narciso, Venezia, Pasquali, 1744
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SCENA VI
URANIO
URANIO
Odi, oh crudel... Ma sen fuggì qual lampo.
Tirren m’attenderà. D’uopo è gl’indugi
romper omai. Più consolato io parto,
poiché, ad onta dell’ira, in voi ben vidi,
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care pupille, un balenar men fiero;
e, fra le nubi ancora e le procelle,
mi additasti la calma,
o del cielo di amor lucide stelle.
Tornami in seno,
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cara speranza.
Raggio sereno
d’ogni tormento,
dolce alimento
della costanza.