Il Narciso, Ansbach, Kretschmann, [1697]

 SCENA III
 
 ECO e LESBINO
 
 ECO
 
970   Dov’è Narciso?
 Dov’è ’l mio amante?
 Ditel pietose,
 aure vezzose,
 fiorite piante.
 
 LESBINO
975Con qual coraggio, o ninfa,
 dirti potrò: «Narciso è morto»?
 ECO
                                                            È morto?
 Morto dunque è Narciso? E ’l cielo iniquo
 perire in quel bel viso
 lasciò de la sua man l’opra più vaga?
980Ma dove son l’ossa adorate? E dove
 quel bellissimo volto? A me sol tocca
 l’ultimo onor del rogo.
 LESBINO
                                           Eccolo, o bella,
 cangiato in fior da la pietà de’ numi
 e da le sponde istesse, ond’ei già cadde,
985poiché in fior ei rinaque,
 torna sé stesso a vagheggiar ne l’acque.
 ECO
 O fior, che in te ritieni
 de l’antica beltà l’orme primiere,
 così mai non ti offenda
990turbine irato o incauto piè ti atterri,
 ne’ miei baci ricevi
 gli ultimi miei respiri. Aimè, perch’io
 tutta voce non sono
 per dire i pregi tuoi, l’affanno mio?
 
995   Or che morto è Narciso, (Si va cangiando in voce ritirandosi fra gli albori)
 in vita sì penosa, in tanto duolo,
 che più dimoro?... Moro.
 
    Sciogliersi miro
 le membra languide,
1000mancarmi sento
 il mio respiro... Spiro;
 e veggio solo
 l’aspetto orribile
 del mio martoro.