Il Narciso, Ansbach, Kretschmann, [1697]

 SCENA IV
 
 URANIO, poi NARCISO, ECO e LESBINO
 
 URANIO
335Mira l’iniqua. Anche l’amor mi niega
 e i giuramenti oblia. Miseri amanti!
 E qual fé vi sognate in cuor di donna?
 Ah Cidippe infedele! Ah sesso ingrato!
 NARCISO
 Così dolente Uranio?
 URANIO
340Gentil Narciso! Oh dio!
 NARCISO
 La tua pena è d’amor. Lesbin mel disse
 e ’l pallor del tuo volto.
 URANIO
                                            Ardo per ninfa
 la più ingrata e sleal che viva in queste
 boschereccie cappanne, albergo un tempo
345d’innocenza e di fede ed or d’inganno.
 NARCISO
 Ella è Cidippe?
 URANIO
                               Il nome
 ne ripetei più volte agli antri, ai boschi
 e più volte ne’ tronchi,
 men duri del suo cor, lo incise questo
350meno degli occhi suoi dardo pungente,
 dono de la sua man, pegno d’amore.
 LESBINO
 Non disperarti. Hai chi pietà ne sente.
 NARCISO
 Parti! Sarà mia cura,
 benché d’amor sia poco avvezzo a l’arti,
355il placar la tua ninfa, il consolarti.
 URANIO
 Il ciel, poich’io non posso,
 il ciel per me grazie ti renda almeno.
 ECO
 V’è pur qualche pietà dentro a quel seno.
 URANIO
 
    Vien serpendo nel mio petto
360un diletto lusinghiero
 che consola il mio cordoglio.
 
    Col piacer de la speranza,
 la baldanza de’ tormenti
 va perdendo il fiero orgoglio.